La complessità di controllo della batteriosi si basa sulla impossibilità di eradicazione del batterio , per la facilità con cui si insedia in diverse essenze e la difficoltà di cura con prodotti battericidi. La lotta al o ai vettori è importante ma pensiamo non risolutiva e inoltre estremamente dannosa all’ambiente per le grandi quantità di insetticidi necessari.
La distruzione delle piante infette non può che rivelarsi insufficiente se non si abbina a un metodo di difesa delle piante sane e possibilmente di cura per quelle infette.
Noi proponiamo un approccio integrato con difesa e cura tramite la nutrizione del terreno e la relativa attivazione microbiologica.
Per il nostro metodo di coltivazione sono necessari i seguenti prodotti:
La nutrizione delle piante, per prevenire la diffusione della batteriosi, prevede l’utilizzo di Oleabio5-5-5 integrato con lo 1% di solfato di rame e con l’inserimento del 1% di Naturalcupro e 1% di Biorame18.
Il protocollo prevede almeno 5 trattamenti fogliari e una concimazione delle piante da effettuare da novembre a marzo con il seguente schema:
Concimazione sottochioma 3 kg Oleabio 5-5-5 pianta.
Trattamenti fogliari per 100 lt con pompe a volume normale, per basso volume si raddoppiano le dosi.
1°) Fine febraio-marzo o dopo la potatura:
2°) Dopo un mese a fine marzo-aprile comunque a mignola chiusa:
3°) Post allegagione fine maggio-giugno:
4°) Fine giugno-luglio:
5°) Postraccolta novembre-dicembre:
I trattamenti consentono di prevenire anche la lebbra e l’occhio di pavone.
Per la cura delle piante con i primi sintomi di batteriosi, alla conduzione descritta sopra, si deve aggiungere un trattamento radicale con palo iniettore a inizio primavera comunque entro aprile con:
Si distribuiscono con 20 lt di acqua sottochioma in modo omogeneo per coprire il più possibile il terreno esplorato dalle radici.
Da ripetere l’anno successivo.
L’integrazione del metodo preventivo con quello curativo si pone come obbiettivo di ripulire i vasi xlematici e non causare la morte della pianta.
L’obbiettivo che il protocollo si pone è quello di rendere la Xilella fastidiosa non dannosa rendendo resistenti le piante alla stregua delle varietà resistenti.
Come effetto collaterale si ottiene un incremento della quantità e qualità dell’olio prodotto in quanto si ottiene una riattivazione microbiologica del terreno e una nutrizione a lenta cessione dei nutrienti che esaltano lo sviluppo della microflora utile.
Questa attivazione microbiologica è fondamentale per fortificare anche le piante di ulivo e per far funzionare il metodo della difesa con i prodotti fogliari.
Tutti i prodotti utilizzati sono consentiti in agricoltura biologica.