La coltivazione della vite, con il nostro metodo, prevede la sinergia della concimazione annuale, o al massimo biennale, con Tellus 4-5-8 5 q/ha con i trattamenti fogliari.
I quintali di concime diventano tre se si distribuiscono concimando un erbario da sovescio in presemina.
Per nuovi impianti si prevede la concimazione di fondo con 600 kg/ha da utilizzare per concimare un impianto di erbe da sovescio. La miscela di semi deve contenere leguminose e graminacee.
Alla messa a dimora si distribuiscono 100 g a vite di Oleabio 5-5-5.
Nei 2 anni successivi si distribuiscono 250 g di Oleabio 5-5-5 a fine febbraio primi di marzo.
I trattamenti fogliari si avvalgono dei seguenti prodotti:
Naturalmicro, Micocare, Rame metallico, Naturalcalcio, Naturalbio, Tannino 6, Tannino 20 L, Tannino 20 P, Zolfo colloidale, Zolfo ventilato.
Il metodo di coltivazione prevede la prevenzione dalle malattie fungine peronospora, oidio e botrite integrando la difesa con la nutrizione in modo da rendere le piante autoimmuni. La somministrazione di metaboliti secondari, contenuti in tutti i nostri prodotti, attiva le difese autogene della vite e migliora la capacità produttiva e la qualità dell’uva prodotta.
Trattamenti fogliari
I trattamenti fogliari si iniziano allo stadio di terza foglia con il seguente protocollo riferito a kg/ha.
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In corrispondenza della prechiusura grappolo è opportuno distribuire 25 kg di zolfo ventilato e 10 kg di Tannino 20 P.
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Si aggiungono 200 g di ossido rameoso solo in condizioni climatiche avverse che favoriscono la peronospora.
I successivi trattamenti si effettueranno con la soluzione precedente sino a metà agosto.
I trattamenti devono essere effettuati a cadenza settimanale o al massimo entro i 10 giorni.
Con condizioni molto piovose è necessario trattare con una dose di 4 kg/ha di Naturalmicro e di 2 kg/ha di Tannino 20 L, con l’aggiunta di 400 g di rame metallico, da ripetere dopo 4-5 giorni per prevenire il rischio peronospora.
E’ molto importante poter effettuare i trattamenti 1-2 giorni prima delle piogge.
Ove non sia possibile, per evitare la peronospora larvata, si deve intervenire con:
Ove esiste il rischio di tignola della vite si interviene con:
con pH dell’acqua abbassato a 6 – 6,5.